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Lunedì 5 aprile è stato dato l’annuncio ufficiale della chiusura, dopo oltre 20 anni di attività, della divisione di Telefonia Mobile di LG Electronics. LG è orgogliosa e fiera di aver fatto parte della storia della telefonia mobile, certa di aver dato il proprio contributo con soluzioni a volte avveniristiche ma sempre tese a semplificare e arricchire la vita degli utenti.
Una storia fatta di innovazione e di emozioni
L’arrivo di LG in Italia coincide con l’inizio del nuovo millennio, ma la sua notorietà cresce notevolmente grazie alla partnership con l’operatore telefonico Tre (H3G) che stava a quel tempo lanciando i primi servizi UMTS evoluti, come la videochiamata e la trasmissione di programmi TV sui telefoni mobili. Chi di voi non ricorda le pubblicità in TV con Claudio Amendola e Valeria Marini con lo slogan “Videochiamami”?
Tanta acqua è passata sotto i ponti da allora e fare un elenco di tutte le innovazioni sarebbe lunghissimo. Però ci piace ricordare di quegli anni alcuni modelli diventati iconici come l’LG U8120 che integrava una fotocamera ruotabile nella cerniera o il Tivufonino (LG U900) che aveva lo schermo in grado di ruotare di 90° per mostrare i primi contenuti televisivi con tecnologia DVB-H. E ancora il P7200, uscito nel 2005, un clamshell con la parte superiore ruotabile e con pulsante di scatto dedicato per la fotocamera da 2 megapixel, o il KG920, altro vero “trasformista” in grado di far ruotare su se stessa la parte inferiore per facilitare lo scatto: aveva, primo in Italia, una fotocamera con sensore CCD da 5 megapixel con autofocus, flash allo Xeno e un sistema di protezione meccanico della lente. Una vera fotocamera integrata in un cellulare, insomma. Il 2006 è il tempo dei Mondiali di Calcio e dell’elegantissimo LG Chocolate, con il suo design levigato e tasti touch, che nascondevano la tastiera alfanumerica con un sistema a scorrimento, e dell’annuncio della collaborazione con Prada, per quello che rimane uno dei primi telefoni touch con funzionalità da smartphone (un anno prima dell’uscita dell’iPhone) e una gamma che divenne il riferimento nel campo del design.
LG non ha mai smesso di sperimentare né di “giocare” con il design: lo dimostrano modelli come LG Crystal, l’unico con tastiera trasparente, l’iconico New Chocolate, il primo con lo schermo allungato in formato 21:9 e il Tribe: colorato, con tastiera Qwerty a scomparsa e schermo touch, pronto per traghettare i giovanissimi nell’era della chat con l’integrazione di Windows Live Messenger. E parlando di giovanissimi, non possiamo non riservare un posto d’onore per LG Cookie, il primo telefono touchscreen a poco più di 200€. Interfaccia personalizzabile, pennino a scomparsa e soprattutto un display grande da 3’’... beh, ai tempi era grande!
Tutti gli smartphone LG nella storia
Poi è arrivata l’era dei primi smartphone con sistema operativo Android: LG è entrata più tardi rispetto agli altri marchi, ma quando l’ha fatto ha lasciato il segno con Optimus One. Uno smartphone apprezzatissimo per il suo display capacitivo e il prezzo accessibile, ma soprattutto ricordato da tutta la community dei modder che, per usare il gergo tecnico, “cucinavano” le ROM modificate da installare sullo smartphone. E il bello era che LG Italia supportava la community, visto che il modding non invalidava la garanzia. Una community che ha trovato moltissime soddisfazioni anche dai modelli realizzati insieme a Google negli anni successivi, come il Nexus 4 e il Nexus 5, tuttora conservati gelosamente dagli affezionati.
LG ha subito intuito le versatilità dei nuovi device e ha voluto stupire tutti con l’Optimus 3D, il primo smartphone al mondo con supporto 3D che non necessitava di occhialini. Fu inoltre il primo telefonino al mondo con architettura dual-core (con processore a 1 GHz), dual-channel e dual-memory. Non sazia di innovazione, LG ha rilanciato il progetto l’anno seguente con l’Optimus 3D Max, che era in grado di convertire i contenuti 2D in 3D.
I primi anni del 2010 vedono la vera rivoluzione del mondo Mobile con la Serie G: LG G2 ha avuto il coraggio di spostare i pulsanti di accensione e regolazione del volume sul retro (esattamente dove si trova il dito indice quando impugni il telefono); proporre il Knock-on per accendere e spegnere il display con un doppio tocco (chi lo ha provato non ne ha potuto più fare a meno) e utilizzare un meccanismo di stabilizzazione della fotocamera pur mantenendo uno spessore minimo. I fan di LG lo ricordano come il primo esemplare di smartphone con cornici sottilissime, un trend che poi si sarebbe sviluppato solo a distanza di qualche anno.
Da quel momento in poi l’innovazione è diventata di casa in LG: il G3 è stato il primo con display QuadHD, una risoluzione 4 volte l'HD ed il primo smartphone con autofocus laser. LG G Flex non solo è stato l’unico con schermo OLED flessibile che seguiva i lineamenti del volto ma era dotato di una cover posteriore autorigenerante che riduceva i graffi superficiali (al tempo le cover di terze parti non erano così evolute come quelle odierne). Uno degli aneddoti che ricordiamo con più simpatia erano le facce sbigottite della stampa italiana quando dimostrammo per la prima volta la flessibilità del G Flex sedendoci sopra.
LG G4 è stato la croce e delizia del comparto Mobile nel 2015. Con un design unico, caratterizzato da linee minimaliste e una cover posteriore in vera pelle trattata artigianalmente, fu il primo dotato di una lente con apertura f/1.8 e della modalità professionale e completamente manuale per scattare le fotografie. Tanto che, ancora oggi, le foto scattate con il G4 suscitano grande stupore. Sfortunatamente ha sofferto di un problema di affidabilità nel tempo che ha intaccato l’affezione dei nostri sostenitori. Ma il fatto che sia ancora possibile trovarlo sullo store Amazon dimostra però quanto questo smartphone abbia lasciato il segno.
LG G5 ha inaugurato il tempo di una sperimentazione un po’ più spinta per i designer LG, con il concetto di “smartphone modulare”: era uno degli ultimi – o forse proprio l’ultimo – con batteria rimovibile ed era possibile espandere le potenzialità del telefono con moduli aggiuntivi dedicati al mondo audio (con un Quad Dac dedicato) e a quello fotografico (con un supporto che integrava un pulsante di scatto e una batteria supplementare). Il G5 ha probabilmente “pagato”, in termini di gradimento, la propria modularità: era un ottimo smartphone anche senza moduli, aveva la scocca in metallo e fu il primo a introdurre la fotocamera ultra grandangolare, per scattare con un campo visivo molto più ampio, in un periodo in cui i competitor utilizzavano solo sensori in bianco e nero.
LG G6 è stato il primo con schermo FullVision e rapporto 18:9: LG ha capito per prima che gli utenti erano pronti a guardare film e video in mobilità e voleva dar loro lo strumento più adatto farlo. La luminosità massima di LG G7, ben 1000 nit con la funzione Super Bright display, ha tutt’oggi ben pochi rivali, e il pulsante dedicato all’assistente vocale di Google era segno di quella attenzione verso innovazioni che fossero di reale utilità per gli utenti.
Quando le notifiche hanno iniziato a diventare un elemento importante, la Serie V ha introdotto per prima il Second Screen, ovvero un mini-display nella parte superiore dello schermo pensato proprio per visualizzare informazioni come l’ora, l’autonomia e le notifiche senza attivare lo schermo principale. Questa idea si è poi evoluta nell’Always On Display: la modalità a basso consumo, adottata oggi da quasi tutti i competitor, che permette di mostrare le informazioni principali senza dover attivare il telefono.
Per molti lo smartphone è diventato negli ultimi anni un compagno inseparabile: LG ha sempre certificato i propri modelli di fascia alta contro l’infiltrazione di acqua e polvere e, unica nel panorama internazionale, ha sottoposto pressoché l’intera gamma a rigorosi test militari per garantirti la massima affidabilità possibile.
In questa carrellata di soluzioni innovative non possiamo dimenticare la grande attenzione che LG ha dimostrato per gli amanti dell’audio di qualità: ha integrato chip Quad Dac dedicati, ha commercializzato l’unico smartphone dotato di radio DAB quando ancora non era uno standard obbligatorio per i device con tuner radio (lo Stylus 2), non ha mai rimosso l’ingresso per il jack audio, è riuscita a ricavare una cassa di risonanza nel poco spazio di uno smartphone per farti ascoltare i bassi come non mai (Boombox) e ti ha garantito la possibilità di registrare ottimi video in situazioni acusticamente al limite, come ai concerti, in modalità ASMR, con l’esaltazione dei suoni più flebili, e persino con lo zoom sonoro, che “punta” i microfoni verso il soggetto.
Quando altri proponevano affascinanti smartphone pieghevoli, necessariamente con prezzi non alla portata della maggior parte delle persone, LG ideava accessori come il Dual Screen: lo agganciavi allo smartphone come una cover e ti dava un secondo display per raddoppiare lo spazio a disposizione e sfruttare al massimo il multitasking quando ne avevi la necessità. Una soluzione molto più accessibile economicamente rispetto agli smartphone con nuovi formati (il Dual Screen è stato addirittura dato in omaggio ai primi acquirenti).
Alla fine dello scorso anno LG ha lanciato l’Explorer Project, un progetto teso all’esplorazione di ciò che si può ancora fare nel mondo della telefonia mobile studiando nuovi approcci all’usabilità e cercando di andare oltre agli apparenti limiti imposti dalla forma e dall’idea comune che abbiamo di uno smartphone. Il primo figlio – e nostro malgrado unico – di questo progetto è stato il WING, dotato di videocamera gimbal per video ultra stabili e un meccanismo in grado di far ruotare lo schermo di 90° così da scoprirne un secondo che rivoluziona l’interazione con il proprio smartphone e dà il via a nuove modalità di fruizione di contenuti. I più attenti hanno intravisto al CES 2021 anche uno smartphone dotato di display arrotolabile sulla falsariga del TV che sta arrivando proprio in queste settimane in Italia. Uno smartphone che, purtroppo, non vedrà mai la luce.
Il coraggio di sperimentare
È stata una lunga carrellata ma, credeteci, abbiamo omesso tante cose. Proprio perché portare nuove soluzioni è stato da sempre nel nostro DNA: siamo sempre stati un’azienda che ha cercato di innovare prima e più degli altri. Per noi fare innovazione non vuol dire prendere idee altrui e portarle sul mercato a un prezzo più basso, o innalzare sempre più il numero di pixel della fotocamera, ma avere il coraggio di avventurarci in territori inesplorati, consci che non sempre si troverà la strada corretta al primo tentativo. Così infatti è stato. Forse avremmo dovuto credere maggiormente in alcune nostre soluzioni, come gli smartphone modulari, l’alta qualità audio o le cover posteriori in pelle, ma questo non vuol certo essere il tempo di recriminazioni: stiamo già guardando avanti e concentreremo tutti i nostri sforzi creativi in altri campi come l’Intelligenza Artificiale, le applicazioni IoT, le auto a guida autonoma e la robotica al servizio dell’uomo. Senza contare che l’industria si sta già muovendo per definire le priorità del 6G e noi, in questo ambito, vogliamo ancora essere protagonisti. Magari non con nuovi prodotti da acquistare nei negozi, ma creando la tecnologia che quei prodotti integreranno.
Probabilmente alcune delle nostre idee sarebbero nel tempo comunque state proposte da altri, o forse no. Forse oggi potresti trovarti in mano uno smartphone extra large senza lo schermo allungato che ne permette una facile presa, oppure potresti avere ancora sensori fotografici in bianco e nero al posto di quelli grandangolari o ancora dover attivare il telefono ogni volta che lo estrai di tasca anche solo per vedere l’ora e le notifiche… forse.
Tutto ciò che ci sentiamo di dire a chi ha creduto in noi in questi anni è un grandissimo GRAZIE: ai colleghi, per il loro instancabile lavoro, agli addetti ai lavori, per il loro supporto e le critiche costruttive, ai concorrenti, per il costante stimolo a superare i nostri limiti, e soprattutto, ai milioni di utenti che in questi anni hanno creduto in noi con entusiasmo e fiducia.
Questo grazie vuol essere anche un arrivederci, perché dietro alla prossima idea innovativa della grande famiglia LG ci sarà sicuramente anche un pizzico della curiosità, dell’innovazione e dell’impegno che hanno contraddistinto la nostra storia.